1. Il problema dell’abitazione agli inizi del secolo
La concentrazione degli operai nelle città industriali si accentuò negli anni che precedevano la prima guerra mondiale
Con la costruzione di iniziativa pubblica dei quartieri operai si erano accresciute le dimensioni degli interventi di edilizia.
Nel mondo delle costruzioni si affacciò la 757g62h figura del committente pubblico.
Negli edifici ripetuti in serie tra loro, dei primi inserimenti di edilizia popolare pubblica le condizioni abitative erano migliori rispetto le casa dell’edilizia privata e avevano dotazioni di servizi solidali, come: bagni pubblici. Lavatoi, asili e scuole.
  1. la nascita del ;movimento Moderno
Fu l’attività progettuale accompagnata in quegli anni da una grande elaborazione teorica. Fiorirono i manuali tecnici degli studi sull’organizzazione del lavoro domestico.
  1. Le grandi realizzazioni del Movimento Moderno
Le Siedlung in Germania
Siedlung in Germania è un quartiere popolare di Berlino e Francoforte contenevano edifici molto bassi e parecchie case unifamiliari a schiera con giardino proprio. Quando salì al potere Hitler molti architetti se ne andarono.

Le Hof in Austria
Grandi complessi a progettazione unitaria di grandi dimensioni e separate dal tessuto urbano esistente.
  1. Il Movimento Moderno e l’architetto tradizionale
Cambiamenti sul piano tecnico:
nonostante la maggior parte delle innovazioni tecnologiche destinate a rivoluzionare l’edificio nel suo impianto strutturale (es: profilati d’acciaio e calcestruzzo armato) e nella sua organizzazione interna (scarico dell’acqua e impianti igienici) fossero già noti da tempo il loro utilizzo si espanse solo dopo gli anni ’20.
In questa epoca la gente non era più disposta ad accettare edifici decorati con ordini classici, ma in quanto volevano dare ornamenti e decorazioni più moderni.
Abolire la decorazione e ricercare una nuova architettura
Personaggio importante : Adolf Loos, riteneva che l’edificio doveva essere senza nessun ornamento.
L’architettura non è più solo arte
Un atteggiamento comune degli architetti del movimento moderno e il rifiuto di considerare architettura soltanto una arte in senso tradizionale.
La Nuova Oggettività
Gli architetti dl movimento moderno rifiutavano l’idea dell’imitazione e della distanza tra la costruzione  reale e quella rappresentata; esso si consideravano prima di tutto tecnici della costruzione e poi in seguito artisti anche se paradossalmente essi agivano più in senso artistico, anche non tecnico. Erano interessati alla rappresentazione astratta di una possibile costruzione moderna alla sua affettiva realizzazione.
  1. Walter Gropiu e la Bauhaus
La Bauhaus originariamente destinata a formare artigiani per realizzare modelli per la produzione per la produzione industriale di serie, acquisto con il tempo il carattere di scuola degli architettura oltre a quello di scuola di disegno industriale.
Caratteristiche: uso dei laboratori; rifiuto dell’insegnamento della storia dell’arte e dell’architettura.
Pare più importante l’edificio delle Bauhaus (1925-26) a Dessiu, caratteristiche della Bauhaus sono abbinamento di pilastri di calcestruzzo armato e grandi vetrate.
Can l’avvento del nazismo in Germania glia architetti della Bauhaus di orientamento progresso furono considerati nemici e mandati in esilio.
Negli Stati Uniti la nuova oggettività fu identificata con l’elementi moderno.
  1. I nuovi riferimenti formali e Le Corbusier
Non tutti gli architetti del mondo moderno avevano un atteggiamento di rifiuto verso l’architettura nativa. Si con concretizzavano quindi l’idea che il futuro dell’edilizia si dovesse basare su nuovi modi di costruire e economici, non più differenziati per classi sociali, eseguibili a macchina, in serie e con l’uso di nuovo macchina di cui la tecnica disponeva.
Il rapporto con l’industria che nel passato era stato conflittuato diventava collaborativi.
Gli architetti più importanti di questo tempo era Le Corbusier.
  1. I cinque punti dell’architettura purista
L’architettura di Le Corbusier negli anni ’20 ha preso il nome di purista ed è stata divisa in cinque punti:
  • i pilotis”: pilastri a vista, palafitte armate, che servono per sospendere l’edificio dal suolo (per togliere l’umidità);
  • “i tetti-giardini”: nel momento in cui viene installato un impianto di riscaldamento centrale, il tetto a falde non viene più fatto. I climi freddi obbligano l’eliminazione del tetto inclinato e richiedono la produzione di tetti. Terrazzi vuoti con lo scolo delle acque all’interno. Materialmente ideale per la realizzazione del tetto è il calcestruzzo armato, poiché si dilata molto. Misure di progettazioni: uno strato di sabbia completo da lastre di cemento e giunti aperti seminati a erba;
  • “la pianta libera”: la pianta è fondamentalmente condizionata dai muri portanti; i piani non sono sovrapposti  ma sono liberi in questo modo la cubatura costruita diventa più economica e la nuova pianta diventa più razionale;
  • “la finestra in lunghezza”:  la finestra è uno degli elementi essenziali della casa, il calcestruzzo armato genera una rivoluzione nella storia della finestra che ora possono correre da un bordo all’altro della facciata;
  • “la facciata libera”: le facciate non sono più membrane leggere formate da muri isolatiti e dalle finestre.
I progetti di Le Corbusier sono sempre molto ricchi di invenzioni figurative tali da farlo per lo più un artista che un architetto.
I tetti-giardinile facciate libere e le finestre come meccanismi non diedero i risultati sperati anche a causa delle scarse possibilità tecniche e di manodopera.
  1. L’influenza dei cinque punti
L’edilizia moderna sembra confermare che Le Corbusier abbia avuto una grande influenza sui progettisti su tutti i punti.
L’adesione ai cinque punti è stata sempre molto superficiale e non ha dato vita a grandi rivoluzioni dell’edilizia. La colpa di questa superficie non va attribuita a Le Corbusier ma alla liberà di inventare che molti architetti si sono presi dopo che il movimento moderno aveva liberato i progettisti delle vecchie regole.
  1. Prima, dopo e accanto il Movimento Moderno
Il movimento moderno è frutto di grandi quantità di esperienze di cui le più importanti sono il Purismo e la nuova oggettività di Gropiu.
Auguste Perret  e Tony Garnier in Francia
Auguste Perret e Tony Garnier sono considerati gli inventori dell’architettura e dell’urbanistica moderna in Francia, Auguste Perret fu il primo a scoprire le potenzialità del calcestruzzo armato, mentre Tony Garneier è il precursore dell’urbanistica moderna.
Il futurismo italiano
A cavallo tra Italia e Francia nasce il Futurismo, un movimento artistico con lo scopo di rappresentare l’età delle macchine, esaltando il movimento è la velocità e dichiarando la fine delle tradizione classiche.
Il manifesto del Futurismo su pubblicato nel 1909 da Filippo Tommaso Marinetti, poeta nonché animatore del movimento futurista. M,a il manifesto dell’architettura futurista apparve nel 1914 per opera di Antonio Sant’Elia, i suoi disegni hanno avuto una grande conseguenza sulle correnti artistiche successivamente come il costruttivismo russo.
Il costruttivismo russo
Avviene a partire dalla rivoluzione di ottobre 1917 fino al 1930 (Stalinismo).
L’Espressionismo tedesco
L’espressionismo è un movimento tedesco, l’idea che l’architettura potesse esprimete sentimenti violenti come l’angoscia e la rivolta e emblematica dell’inquietudine tipica dell’espansione e si contrappone all’idea comune che le case e gli edifici pubblici sono fatti per durate per molte generazioni.
I Paesi Bassi
Costituirono da un gruppo di architetti impegnati a realizzare il grande piano di Amsterdam tra gli anni ’10 e ’20. i più importanti sono Dudok eKlerk.
  1. Mies van der Rohe, padre dello Stile Internazionale
La figura di Mies van der Rohe fu associata alla Bauhaus. Non è completamente d’accordo con le teorie della nuova oggettività; egli è stato un grande teorico, ha inventato forme architettoniche completamene nuove destinate a essere conosciute e imitare negli Stati Uniti e nelle metropoli di tutto il mondo.
Nel 1919-20 aveva disegnato due grandi grattacieli per Berlino che poi non furono eseguiti completamente in vetro, molto innovati di tutti, egli hanno fato prima di allora.
Quando fu costretto a lasciare la Germania per trasferirsi negli Stati Uniti e a Chicago ebbe un accoglienza entusiastica e fu anche incaricato a costruire edifici universitari in ferro, vetro e mattoni chiari, con interni semplici e simmetrici.
I progetti di Mies van der Rohe non sono in genere innovativi ne dal punto di vista tecnico, nel dal punto di vista spaziale e nemmeno i ricchi di dettaglio. Tuttavia questi edifici hanno avuto un fascino grandissimo su generazioni di architetti e ingegneri, in tutto il mondo. Egli fu l’ispiratore del cosiddetto stile internazionale che sviluppatosi tra il 1950-80.
  1. Wright e l’architettura americana
Frank Lloyd Wright fu il più grande architetto americano della storia, le sue opere nel 1990 furono le case delle praterie, un serie di case unifamiliari.
Le praterie houses
Le sue opere risalivano un grande apertura verso esperienze lontane dal Giappone classico all’architettura Maya fino a quella Europea. Egli ebbe un influenza decisiva, sono tutte tendenze europee prima per tutte le tendenze dell’architettura organica.
Le case delle praterie sono caratterizzate dalle ricchezza degli spazi e dalle semplicità dei materiali e all’attenzione dei materiali.
La casa sulla cascata
Libero utilizzo dei piani verticali e orizzontali.
  1. L’architettura Organica
L’esperienza danese e svedese
L’architettura organica si diffuse facilmente nei paesi scandinavi ove già alcuni architetti avevano sviluppato una ricerca nella direzione del recupero.
In Danimarca Kay Fisker ed Erick Moller poi in seguito Arne Jacobsen inventarono una via danese dell’architettura moderna.
In Svezia due grandi architetti, Gunnar Asplund e Sven Markelius ebbero una funzione simile anche se poca efficace. Il oro insegnamento era basato su un grande programma di pianificazione urbanistica e di costrizione di residenze popolari e diede luogo ad un movimento chiamatol’empirismo svedese.
La Finlandia e Alvar Aalto
Alvar Aalto stabilisce un libero rapporto con la particolare natura del luogo finlandese, terra di boschi e di laghi.

In caso di terremoto le strutture vengono sollecitate da forti spinte orizzontali che i muri tradizionali non sono capaci di sopportare. Fino ad oggi il terremoto non ha condizionato l’evoluzione delle forme costruttive,questo perché la comprensione del 727i88h fenomeno sismico in termini scientifici e avvenuta solo agli inizi dell’900. La penisola italica e stata interessata molta volte da terremoti disastrosi ed ha una superficie di più dell’80% classificata come zona sismica compresa nelle categorie a bassa media e alta sismicità. L’ultima variazione della normativa sulle costruzioni in zona sismica e stata applicata nel 2003 e introduce un nuovo criterio per la definizione della sismicità;pertanto ogni zona sarà individuata in base ai valori dell’accelerazione di picco orizzontale del suolo.

Ai fini della definizione dell’azione sismica,si definiscono le seguenti categorie di profilo stratigrafo:

A= formazione litoidi o suoli omogenei molto rigidi

B= depositi di sabbie o ghiaie molto addensate o argille molto consistenti

C= depositi di sabbie e ghiaie mediamente addensate,o di argille di media consistenza

D= depositi di terreni granulari da sciolti a poco addensati,oppure coesioni da poco a mediamente consistenti

E= profili di terreno costituito da strati superficiali alluvionali

Se ne definiscono altre due per le quali sono richiesti studi speciali per a definizione dell’azione sismica da considerare:

S1= depositi costituiti da uno strato spesso almeno 10 m di argille/limi di bassa consistenza

S2=depositi di terreni soggetti a liquefazione o argille sensitive.

Il sito di costruzione e i terreni esso presenti dovranno essere esenti da rischi di instabilità di pendii e di cedimenti permanenti causati da liquefazioni o addensamento in caso di terremoto,per le costruzioni su pendii le verifiche devono essere estese al di fuori dell’area edificatoria per rilevare tutti i fattori occorrenti alla valutazione delle condizioni di stabilità.

Di norma deve essere adottato un tipo unico di fondazione per una data struttura a meno che questa non consista di unità indipendenti dal punto di vista dinamico. In particolare deve essere evitato l’utilizzo contemporaneo di pali e di fondazioni dirette nello stesso edificio a meno di studi che ne dimostrino l’ammissibilità. Nella scelta delle fondazioni si devono considerare che la rigidezza della fondazione deve essere tale da trasmettere al terreno nel modo più uniforme possibile le azioni ricevute dalla strutture,la rigidezza delle fondazioni nel suo piano deve essere in grado di assorbire gli effetti degli spostamenti orizzontali relativi tra elementi verticali. Il piano di posa delle fondazioni deve essere spinto in profondità in modo da non ricadere in zone dove risultano notevoli le variazioni di stagionali,inoltre le fondazioni devono essere collegate tra loro con un reticolo di travi o da una piastra. I collegamenti devono essere dimensionati in modo che sopportino sforzi assiali di compressione o di trazione.

L’altezza massima dei nuovi edifici e specificata in base al sistema costruttivo e alla zona sismica in delle tabelle,solo per gli edifici in zona 1 e 2 affacciati su strade non si possono superare i seguenti limiti:

-per strade L≤11 m H=L

-per strade L≥11 m H=11+3(L-11=)

L e la larghezza tra il contorno dell’edificio e il ciglio opposto alla strada

Per quanto riguarda le limitazioni si deve intndere:

-per l’altezza dell’edificio,la massima differenza di livello tra il piano di copertura più elevato e il terreno

-per contorno dell’edificio,la proiezione in pianta del fronte dell’edificio stesso

-per strada,l’area di uso pubblico aperta alla circolazione

-per sede stradale,la superficie formata dalla carreggiata.

Nel caso in cui l’edificio abbia un seminterrato o cantinato,la differenza di livello tra il piano più elevato e quello di estradosso delle fondazioni non può eccedere di oltre 4 m i limiti precedentemente indicati.

Nel caso di edifici costruiti su terreni in pendio le altezze possono essere incrementate di 1.5m,mentre per le costruzioni in legno e ammessa una realizzazione di uno zoccolo in calcestruzzo o in muratura di altezza non superiore ai 4m. Tali limiti non si riferiscono a strutture interamente realizzate in legno lamellare. Negli edifici in angolo su strade di diversa larghezza e ammessa sul fronte relativo alla strada più stretta un altezza uguale a quella consentita per la strada di larghezza maggiore per un tratto di fabbricato pari alla larghezza della strada più stretta. Nel caso in cui due edifici formino organismi separati essi devono essere dotati di un giunto tecnico. Le costruzioni devono essere dotate di un livello di protezione antisismica differenziato in funzione della loro importanza e del loro utilizzo,a tale scopo si istituiscono diverse categorie alle quali e associato un fattore di importanza.

Le categorie sono tre la prima e per gli edifici la cui funzionalità durante il terremoto ha importanza per la protezione civile,la seconda include gli edifici importanti in relazione alle conseguenze di un eventuale collasso e la terza gli edifici ordinari.

Con il rapido sviluppo dei centri abitati, con lo sviluppo della società, si sono resi necessario disciplinarli con i piani urbanistici; infatti l' art. 4 della legge urbanistica prevede che la d 838f52i isciplina urbanistica si otterà per mezzo dei piani regolatoriterritoriali, comunali e con le norme sull'attività costruttiva edilizia, quindi i piani regolatori costituiscono lo strumento d'attuazione della disciplina urbanistica.
I piani urbanistici si dividono in due categorie:
  • Piani urbanistici generali
  • Piani urbanistici speciali
I piani urbanistici speciali sono quelli che danno una sistemazione generale al territorio, considerandolo nel suo insieme e disciplinandolo in ogni sua parte, e si possono ripartire in base all' estensione territoriale:
  • Piani territoriali di coordinamento
  • Piani intercomunali
  • Piani comunali
I piani urbanistici speciali sono invece:
  • I piani paesisticiper la tutela delle zone considerate "bellezze naturali".
  • I piani formati dall' autorità militare, per disciplinare le costruzioni edilizie in zone militari.
  • I piani per le aree e nuclei di sviluppo industriale.
  • I piani di zona per l'edilizia economica e popolare.
  • I piani di trasferimento degli abitati, soggetti a movimenti franosi o colpiti da eventi naturali.
Piani di coordinamento
I piani territoriali di coordinamento, o piani regianali, di norma si estendono nell'ambito della reginel; la loro funzione e quella di coordinare armonicamente lo sviluppo dei vari centri, (sia per l'assetto edilizio presente e futuro, sia per l'assetto delle vie di comunicazione di ogni genere) e la creazione, ubicazione o sistemazione delle industrie e di tutte le attività economiche.
I piani di coordinamento non sono piani essenzialmente urbanistici perché, a differenza dei piani comunali loro costituiscono uno strumento di coordinamento di tutte le forme di attività, oltre all'edilizia. Dall'art. 6 della legge urbanistica del 1942 risulta che questi piani hanno durata illimitata e obbligano i comuni a uniformare i propri piani piani regolatori.
Piani intercomunali
Secondo l'art. 12 della legge edilizia del1942 i piani intercomunali sono quelli che stabiliscono le caratteristiche di sviluppo degli aggregati edilizi di due o più comuni. Il piano in parola ha quindi il carattere di un piano consorziale, nel quale ogni comune ha veste paritaria con la possibilità di adottare decisioni e di procedere alla deliberazione del piano con lo scopo di risolvere in un unico momento i problemi di sviluppo abitativo.
Le aree per le quali si è pensato ai piani intercomunali sono:
  • Le grandi città la cui estenione si estende oltre la circoscrizione comunale ed interessa alcuni comuni satellite
  • Le aree complementari, che nell'insieme hanno uno sviluppo unitario ma differente nelle sue parti, pèer cui i comuni si coordinano per sviluppare l'assetto urbanistico senza creare squilibri territoriali.
Piani comunali
Il piano regolatore comunale, o generale, ha la funzione di fissare la disciplina urbanistica le zone di sviluppo e i tipi di costruzione che debbono sorgere in zone di nuova o vecchia costruzione. La formazione o compilazione di questo piano è quindi affidata al comune che provvede allo studio e alla stesura del progetto e degli allegati; e secondo la circolare n. 2495 del 1954 il piano regolatore deve contenere i seguenti elaborati tecnici, firmati da un igegnere o da un architetto:
  • Schema regionale, con l'idicazione della posizione e l'importanza del comune
  • Planimetria, in scala non iferiore a 1:10.000 di tutto il territorio comunale, riportando: l'altimetria, i fabbricati i monumenti, la distizione delle aree di uso pubblico, l'ubicazione delle sedi degli edifici pubblici e la divisione del territorio in zone.
  • Planimetria, in scala non iferiore a 1:10.000 con l'indicazione della rete stradale e di tutte le altre vie di comunicazione
  • Planimetrie particolaregiate
  • Norme urbanistico-edilizie di attuazione
  • Relazione finale contenente l'illustrazione del progetto.

Dimensionamento tubazioni
Portata totale = 40,52 l/s
Coefficiente di contemporaneità = 40%
Portata effettiva = 40,52 × 0,4 = 16,20 l/s
Velocità di progetto costante C = 1 m/s
Diametro tubazioni dall’allacciamento stradale alle colonne: D =Ö4Q/pC = Ö (16,20×4×1000)/p = 5,6”
Diametro tubazioni lavabo = 3/8”
Diametro tubazioni wc = Ö(2×4×1000)/p = 2”
Diametro tubazioni idrante innaffiamento = Ö(0,6×4×1000)/p =1”
Diametro tubazioni idrante antincendio = Ö(3×4×1000)/p = 2 ½”
Calcolo perdite di carico per le tubazioni f 5,6”
Portata effettiva = 16,20 l/s = 58320 l/h
y’1 = 7,4 mm CA = 0,0074 m/m
Lunghezza tubazione = 108,6 m
y’= 0,0074 m/m × 108,6 m = 0,80 m
y”= 20 × (1/2×9,81) = 1,02 m
y= 0,80 + 1,02 = 1,82 m
Calcolo perdite di carico per le tubazioni f 3/8”
Portata effettiva = 0,10 l/s = 360 l/h
y’=102 mm CA = 0,102 m/m
Lunghezza tubazione = 42 m
y’= 0,102 m/m × 42 m = 4,28 m
y”= 17,5 × (1/2×9,81) = 0,89 m
y= 4,28 + 0,89 = 5,17 m
Calcolo perdite di carico per le tubazioni f 2”
Portata effettiva = 2 l/s = 7200 l/h
y’3= 21 mm CA = 0,021 m
Lunghezza tubazione = 53,4 m
y’= 0,021 m/m × 53,4 m = 1,12 m
y”3 = 10 × (1/2×9,81) = 0,51 m
y = 1,12 + 0,51 = 1,63 m
Calcolo perdite di carico per le tubazioni f 1”
Portata effettiva = 0,6 l/s = 2160 l/h
y’4 = 60 mm CA = 0,06 m/m
Lunghezza tubazione = 157,7 m
y’4 = 0,06 m/m × 157,7 m = 9,5 m
y”4 = 26 × (1/2×9,81) = 1,3 m
y= 9,5 m + 1,3= 10,8 m
Calcolo perdite di carico per le tubazioni f 2 ½”
 Portata effettiva = 3 l/s = 10800 l/h
y’5 = 5,1 mm CA = 0,0051 m/m
Lunghezza tubazione = 25,6 m
y’5 = 0,0051 m/m × 25,6 m = 1,3 m
y”= 8 × (1/2×9,81) = 0,41 m
y=  1,3 m + 0,41 m = 1,71 m
Calcolo perdite di carico totali
Y = y1 + y2 + y3 + y4 + y= 21,1 m
Calcolo carico piezometrico necessario (pressione relativa)
P/g = D Z + Pressione residua + Y
D Z = Z ut – Z al = 1,2 + 1,5 = 2,7
P/g = 2,7 + 5 + 21,13 = 28,83 m = 282822,3 P = 2,8 Bar
9.            PROGETTAZIONE ISOLAMENTO TERMICO
Per ottenere un grado sufficiente di isolamento termico è di solito necessario aggiungere all’involucro esterno uno strato di materiale isolante termico. Per questo motivo la composizione delle pareti può essere di vario tipo.
Calcolo delle superfici da ricoprire
Parete 1 = 11,45 × 4,40 = 50,38 mq
Finestre lato ovest = (3,3×3)×6 + (1,2×4,4) + (1,2×2,8) = 68,0 mq
Parete lato ovest senza finestre = (30,6×4,4) – 68,0 = 66,6 mq
Finestre lato nord = (4×3)×2 + (3,3×3)×4 + (2.6×3) + (2.2×3) = 78,0 mq
Parete lato nord senza finestre = (11,45 + 22,95 + 11,45)×4,4 – 78,0 = 123,74 mq
Finestre lato est = (3,3×3)×4 + (4×1,2)×4 + (5,4×3) = 75,00 mq
Parete lato est senza finestre = (27,8×4,4) – 75,0 = 47,32 mq
Parete 3 = 11,45 × 4,40 = 50,38 mq
Finestre lato 4 = (3,3×3)×3 = 29,7 mq
Parete lato 4 senza finestre = (14,85×4,4) – 29,7 = 35,64 mq
Finestre lato 5 = (3,3×3)×2 = 19,8 mq
Porte lato 5 = (1,5×3) + (1,6×2,4)×2 = 12,18 mq
Parete lato 5 senza porte e finestre = (22,95×4,4) – 19,8 – 12,18 = 69,0 mq
Finestre lato 6 = (3,3×3)×3 = 29,7 mq
Parete lato 6 senza finestre = (14,85×4,4) – 29,7 = 35,64 mq





Composizione pareti perimetrali e calcolo del coefficiente di trasmittanza
Muratura a cassa vuota con intonaco esterno
con hi = 7,7 e he = 25
K =                                                        1                                               = 0,58 W/(m2 ×K)
       1/7,7 + 0,015/0,7 + 0,1270,4 + 1/6,4 + 0,03/0,04 + 0,12/0,4 + 0,015/1,16 + 1/25


Il calcolo della trasmittanza K di vari elementi edilizi non presenta particolari difficoltà, in quanto noti i valori di adduttanza e conduttività dei vari materiali è sufficiente applicare la formula:
K =                        1
       1/hi + s1/g1 + sn/gn + 1/he


Composizione solaio di copertura e calcolo del coefficiente di trasmittanza

K=                                                                    1                                                                                           = 0,40W/m2×K
      1/7,7 + 0,015/0,7 + 0,2/0,72 + 0,06/0,04 + 1/7 + 0,06/0,35 + 0,04/0,29 +0,015/0,18 + 1/25
Calcolo solaio di calpestio e del coefficiente di trasmittanza
 Superficie da ricoprire = 1615,5 mq

Calcolo dei valori Q

Colonna1
K [W/mqK]
         S [mq]
              Dt
         Q [W]
finestre 4
2,9
29,7
18
1550,34
finestre 5
2,9
19,8
18
1033,56
finestre 6
2,9
29,7
18
1550,34
finestre est
2,9
75
18
3915
finestre nord
2,9
78
18
4071,6
finestre ovest
2,9
68,4
18
3570,48
parete 1
0,58
50,38
18
525,9672
parete 3
0,58
50,38
18
525,9672
parete 4
0,58
35,64
18
372,0816
parete 5
0,58
69
18
720,36
parete 6
0,58
35,64
18
372,0816
parete est
0,58
47,32
18
494,0208
parete nord
0,58
123,74
18
1291,8456
parete ovest
0,58
66,6
18
695,304
porte 5
4,07
12,18
18
892,3068
solaio di copertura
0,4
1615,5
18
11631,6
solaio di calpestio
0,83
1615,5
8
10726,9
å Q = 43939,75 W
Dai calcoli eseguiti ricaviamo che la quantità di calore necessario per mantenere costante la temperatura di 20° è pari a 43940  W.
10.        IMPIANTO ANTINCENDIO
L’edificio è stato progettato secondo la normativa antincendio, espressa nel decreto emanato dal Ministero dell’interno del 26-8-1992 per cui:
·         A seconda del numero N di persone contemporaneamente presenti si classifica l’edificio progettato come scuola di tipo 1 in cui: 101 < N <300;
·         L’area complessiva e l’edificio scolastico sono accessibili da parte dei mezzi dei Vigili del Fuoco;
·         La resistenza a fuoco delle strutture portanti è pari a 60 REI;
·         È prevista la disposizione di un impianto di allarme costituito da un sistema di altoparlanti e campanelle;
·         La scuola è servita da una rete di quattro idranti a parete e un sistema di otto estintori portatili di tipo 13 A;
·         È predisposto un piano di emergenza, con l’effettuazione di almeno due prove l’anno.
Caratteristiche e dimensionamento delle vie di fuga:
·         Per le aule è fissato un affollamento di 26 persone;
·         La capacità di deflusso di ciascuna via di fuga non deve essere superiore a 60 persone;
·         La lunghezza totale delle uscite è maggiore della lunghezza totale prevista dal decreto del 26-8-1992;
·         Il numero delle uscite è di 4 e quindi superiore a 2 per piano e sono poste in punti contrapposti;
·         Il locale adibito ad uso collettivo possiede, oltre alla porta normale di accesso, una porta di sicurezza dotata di maniglia antipanico e di larghezza pari a 3,2 m, che conduce verso il cortile perimetrale;
·         Le aule hanno porte di larghezza non inferiore al modulo di uscita;
·         È organizzato un percorso di emergenza, rappresentato da indicazioni sulla pavimentazione con strisce e frecce di diverso colore.
11.        PERIZIA DI VALUTAZIONE DELL’AREA FABBRICABILE
La sottoscritta Somma Elisabetta, iscritta all’albo dei periti Geometri di Napoli con numero d’iscrizione 4176, dopo aver accettato l’incarico affidatomi dal Comune di Torre del Greco di stimare il terreno descritto successivamente a scopo di esproprio, ha effettuato i sopralluoghi necessari per ottenere misure ed informazioni nelle date 15/04/2005 e 20/04/2005 ed ha redatto la seguente perizia di stima.
DESCRIZIONE DEL TERRENO OGGETTO DI STIMA
Il terreno considerato, avente una superficie totale di 4551 mq, e appartenente ai sig.ri Bernini Fabio e Nuoro Maurizio, residenti in Torre Annunziata, è situato in Torre del Greco, in via Santa Maria la Bruna. Il suddetto terreno si trova nella Regione agraria N° 2 della Provincia di Napoli, validi per l'anno 2007 ( Legge 22.10.1971 n° 865), comprendente le colline litoranee di Napoli.
Il tipo di coltura è classificabile come orto irriguo a coltura floreale.
A seguito delle future opere di realizzazione della scuola elementare progettata ed allegata e del relativo esproprio è previsto il passaggio dell’area al Comune di Torre del Greco.
L’area in questione ha una lieve pendenza, ha forma rettangolare e il lato più esteso si affaccia su via Santa Maria La Bruna; la natura fertile del terreno è adatta alla floricultura su essa praticata.   La zona dove il lotto è situato è di tipo agricolo, collegata attraverso reti stradali efficienti. La popolazione residente appartiene, per lo più, al ceto medio-basso con redditi derivanti da attività agricole, non vi sono problemi di sicurezza e ordine pubblico tali da influenzare il mercato e la presenza di strutture scolastiche e amministrative decentrate è nel complesso adeguata alle necessita dei residenti. Le attività commerciali per i generi di prima necessità sono adeguate alle esigenze locali. I servizi in grado di soddisfare le richieste pubbliche di tipo scolastico sono carenti, e proprio in considerazione di ciò è prevista sul terreno in corso di esproprio, l’edificazione di un edificio scolastico.
IMPOSTAZIONE DEL PROCEDIMENTO DI STIMA
La stima del terreno in oggetto verrà effettuata per formulare l’offerta che l’Ente espropriante dovrà proporre ai sig.ri  Bernini Fabio e Nuoro Maurizio proprietari del terreno.
 Sulla base della vigente normativa (D.lgs n° 302 del 27 dicembre 2002)la stima del terreno verrà effettuata come media tra il valore venale (Vv) e la sommatoria di dieci redditi dominicali. Il valore venale verrà stimato utilizzando la stima sintetico-comparativa.
 A tale scopo è stato individuato attraverso un’indagine di mercato, un campione di terreni con la stessa destinazione economica (agricola)del terreno oggetto di stima e simili a quest’ultimo, e di cui sono conosciute le superfici e i recenti prezzi di compravendita.
 Quindi viene utilizzata la formula della stima sintetico-comparativa per determinare il valore di mercato dell’oggetto di stima:
                                                                 Vx : px = åV : åp
Vx =
åV
· px
åp
Conoscendo inoltre il reddito dominicale (R.D) del terreno in questione sarà possibile determinare l’indennizzo da proporre agli attuali proprietari:
Ind = (Vm+ 10 R.D.)/2
Bisogna inoltre aggiungere all’indennizzo, un’indennità aggiuntiva ai proprietari perché coltivatori diretti, pari al valore agricolo medio delle colture effettivamente praticate.
SVOLGIMENTO
Nel comprensorio in cui si trova l’area in oggetto sono presenti alcuni fondi di dimensioni comprese fra i 6 e i 9 ha. Sono state individuate quattro aree che per posizione, grandezza, forma, lunghezza e orientamento del fronte stradale sono molto simili a quella in oggetto e costituiscono termini ideali di confronto. Si è accertato il loro valore assunto durante avvenimenti di compravendita.
I dati relativi all’area di confronto sono riportati nella seguente tabella:


Calcolo del valore di mercato:
Vx : px = åV : åp
Vx =
åV
· px =
854.800,00
· 4551
= 236.486,00€
åp
16.450,00
Calcolo dell’indennizzo:
R.D. =  € 300
Ind = (Vm + 10 R.D.)/2
Ind = [236.486,00+ (10 x 300)]/2
Ind = € 119.743,00
Indennità aggiuntiva per proprietario coltivatore diretto:
135.900,00
· 4551 = € 61.848,09
     10000
Indennità totale = € 181.591,09